Uno degli approcci didattici utili per motivare gli allievi all’apprendimento è senz’altro l’attivazione di forme di laboratorio intese sia come utilizzo degli spazi a ciò deputati (laboratori di chimica, di fisica, di disegno, di informatica …), sia come attività articolate in modo sperimentale in classe.
Il punto di partenza è quello di individuare un compito significativo per l’allievo, che abbia possibilmente un’applicazione nella pratica quotidiana. Lo scopo è superare una concezione di cultura fondata solo sul sapere per giungere ad un naturale connubio col saper fare.
La didattica laboratoriale si puo’ realizzare con piccoli gruppi o con l’intera classe. Il percorso tipo parte dalla proposta di una situazione problematica, dà l’avvio ad una ricerca di soluzione, prevede il confronto coi compagni e la messa in comune delle risorse, comporta il ricorso al sostegno dell’insegnante e dà come esito un prodotto finale controllabile e valutabile.
Naturalmente il compito dell’insegnante è essenziale: tocca a lui dichiarare gli obiettivi formativi, correggere eventualmente la progettazione confrontandosi coi colleghi, ridefinire il processo in modo flessibile, organizzare e facilitare la collaborazione fra allievi garantendo il perseguimento del compito, negoziare, essere risorsa a cui attingere ed infine valutare .
Proprio la valutazione è un momento essenziale: essa deve riguardare da un lato il processo (come è progredito lo studente, che cosa ha imparato, quanto significativo è stato per lui l’apprendimento) e d’altro lato il prodotto (quanto è conforme agli obiettivi previsti dalla singola unità di apprendimento).